lunedì 16 dicembre 2013
La stoffa del Presidente
Nove tra i più noti sarti italiani e un gruppo di soci ed allievi della Cedas, Camera Europea dell’Alta Sartoria sono i protagonisti dell'evento che si sta svolgendo a Roma, presso il Casino Nobile - Musei di Villa Torlonia, in Via Nomentana 70, dal titolo LA STOFFA DEL PRESIDENTE 60 anni di stile italiano visti attraverso l'eleganza dei Presidenti della Repubblica, da Enrico De Nicola a Giorgio Napolitano.
La mostra, con l’Adesione del Presidente della Repubblica, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica - Assessorato Roma Produttiva - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Il percorso si sviluppa attraverso i due piani del museo.
In una suggestiva cornice sono distribuiti dodici punti espositivi: undici sono dedicati ai Capi di Stato, ospiti al Quirinale dal 1948 ad oggi, ed uno alla scuola dei giovani sarti Cedas. La mostra sarà un’occasione speciale per mettere in risalto tanti valori e, tra questi, quello della formazione professionale fondamentale per la crescita dei giovani. Per ciascun Presidente verrà esposta la riproduzione fedele, nella stoffa e nel taglio, di un abito indossato in un’occasione ufficiale o più semplicemente per il lavoro di tutti i giorni. In ogni stand si potranno trovare notizie e citazioni e soprattutto materiale fotografico inedito dell'Archivio di Stato. Verranno esposti anche modelli di accessori, calzature, oggetti personali riferiti alle mode del singolo settennato. Ideatore della mostra il Maestro Luigi Gallo, presidente della Camera Europea dell'Alta Sartoria, che ha realizzato uno degli abiti insieme ai colleghi delle note sartorie Caraceni, Pasinato, Rollo, Peluso, Liverano, Giorgi, Berdusco, Montanino e con i soci e i diplomati della Cedas. Partendo dal 1948, anno in cui Enrico De Nicola diventa il primo Presidente della neonata Repubblica, l'Italia attraverserà periodi di crisi e di ripresa, di grandi traguardi politici e culturali, di disastri naturali e di tragedie politiche. I nostri Presidenti accompagnano, nel loro ruolo istituzionale, lungo tutto questo percorso, i cambiamenti profondi della politica, della società e della cultura. I loro abiti, gli atteggiamenti verbali e fisici, l'etichetta, e i rapporti con gli italiani, ne sono il simbolo. Anima di questo linguaggio culturale è certamente la Moda, intesa come fenomeno sociale e, in maniera particolare, la grande scuola dell’Alta Sartoria Italiana. Il Maestro sartore è una figura che spesso resta nell'ombra, quasi possiamo immaginarlo quando i grandi personaggi che passano per il suo atelier sono addirittura Presidenti della Repubblica, che si concedono un momento di relax.
Le immagini, insieme agli abiti, superbamente riprodotti dai Maestri della Camera Europea dell'Alta Sartoria, ci raccontano a colpi di sguardi l'evoluzione del nostro stile. Nelle foto di Enrico De Nicola, politici e funzionari indossavano la stessa tipologia di abito: il “doppiopetto” o il “tre bottoni” dalle linee classiche e severe. Le variazioni concesse non sfuggivano ai confini di pochi colori: nero, blu, bianco, e alcune loro lievi sfumature. Andando avanti il formalismo e la rigidità degli ambienti istituzionali si ammorbidiscono, e vediamo spesso Giovanni Gronchi in abiti a quadri, e li indossa, come anche gli smoking e i frac, con un portamento più disinvolto. Sandro Pertini, il nostro Presidente più anticonformista indossava abiti a 3 bottoni, dal taglio più morbido e casual, già molto lontano dallo stile rigidamente costruito dei suoi predecessori. Le più alte cariche dello Stato, nel corso di 60 anni hanno esortato gli italiani a puntare sempre al meglio, affinché ogni singolo individuo e la società, non smettano mai di aspirare al progresso ed al miglioramento; obbiettivo irraggiungibile senza una costante dedizione e una salda passione nel proprio lavoro.
Quale figura migliore del Sarto rappresenta questo continuo anelito alla perfezione, alla bellezza estetica e al valore etico del lavoro artigianale? Le loro creazioni, a volte vere e proprie opere d'arte, hanno vestito 60 anni della nostra storia attraverso coloro che ne sono stati e rimarranno i garanti: i Presidenti della Repubblica.
Sarà possibile visitare la mostra fino al 2 febbraio 2014.
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